UNA STORIA DI GENERAZIONI DAL 1898

La storia della nostra Famiglia legata alla Cantina risale al 1886, anno in cui Giuseppe Scotto acquistò i suoi primi terreni in località Santa Potenziana nel comune di Monte Argentario a 300 metri s.l.m. vicino Porto Ercole. Giuseppe decise di impiantare lì le prime viti di uva Ansonica, facendo crescere un vigneto che ancora oggi, dopo ben cinque generazioni, la Famiglia coltiva. In quegli anni tutto, dalla viticultura, alla vendemmia e la vinificazione, erano processi manuali resi possibili dall’ausilio di asini muniti di bastio sui quali venivano agganciati i bigonci per il trasporto delle uve e del vino. In cantina per la vinificazione, si usavano vasche a cielo aperto con ammostamento alla sera e alla mattina; il vino veniva poi travasato con barili adagiati sull’imbottatoio, gli stessi usati poi per il trasporto con gli asini. Oggi come un tempo, il lavoro sul Monte Argentario si svolge a mano per il terreno scosceso, i muri a secco e la mancanza di strade. Le prime uve vennero vinificate da Giuseppe, detto “Il Moro”, e successivamente fu il figlio, Salvatore, detto “Tore del Moro”, che insieme ai suoi tre figli maschi ed una femmina, portò avanti l’attività fino al 1956. In quello stesso anno il figlio più grande, Nicola, andò ad abitare nell’attuale sede dell’Azienda, dove impiantò i nuovi vigneti. A causa del terreno non particolarmente adatto, dovette aspettare gli anni ‘60 per poterne avere altri in zona collinare dove iniziò a produrre Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia ed Ansonica. Questi vini erano destinati alla vendita dello sfuso, a privati, osterie, e bar; mentre le uve non vinificate venivano vendute nei mercati di Massa Carrara, La Spezia, Genova e Savona. Nel 1977 Luciano suo figlio, dette inizio alla modernizzazione dell’Azienda e, nel 1981, con l’aiuto di un enologo, iniziò la vendita del vino in bottiglia. I primi bianchi furono Fonteblanda e Regio Etrusco, mentre il rosso, Monte Argentario. In questi anni impiantò il Vermentino, e nel 1983, con la collaborazione di Marco Stefanini un esperto, introdusse la vinificazione in bianco e la fermentazione a temperatura controllata.

Arrivò così il Santa Lucia Ansonica, il Brigante Vermentino ed il Rosato Canapone da uve Sangiovese, e poco più tardi il rosso Lutoscolo. Fino alla fine degli anni ‘80 il rosso di Maremma non era molto apprezzato dal mercato, ma con gli anni ‘90 cominciò l’interesse per i rossi di un certo spessore, e nel 1993 arrivò Betto, prodotto con Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Montepulciano, con un affinamento in barrique per 12/14 mesi. Nel 1996, scommettendo sulla grande potenzialità del vino rosso maremmano, Luciano iniziò a produrre il vino D.O.C. Morellino di Scansano Tore del Moro, con uve Sangiovese in purezza, puntando anche sulla versione Riserva, vini ancora prodotti dall’Azienda. La passione del padre per il vino, ha attirato negli anni l’interesse del primo figlio Lorenzo, oggi enologo dell’azienda, il quale, dopo il diploma preso all’Istituto Tecnico Agrario di Grosseto, ha continuato gli studi presso l’Università di Firenze alla facoltà di Viticoltura ed enologia. Nel 2000 partecipa a Siena ad un tirocinio presso lo Studio di Enologia di Paolo Vagaggini, ed il frutto di questo lavoro è Losco, il suo primo vino da enologo; ma il vino migliore è sicuramente “SL” del 2004, con uve Cabernet Sauvignon in purezza e affinato in barriques per 14 mesi. Lorenzo è oggi il responsabile dell’Azienda, che gestisce insieme al fratello Luca. La crescita di Santa Lucia è sicuramente avvenuta con la nuova cantina inaugurata nel 2010 in località Collecchio, nel comune di Magliano in Toscana. Oltre all’azienda vitivinicola, i fratelli Scotto dirigono, con l’aiuto della madre Tosca, l’Agriturismo, aperto nel 1992, il secondo inaugurato in quegli anni nella Provincia di Grosseto. Un Agriturismo che offre ai propri ospiti 6 camere ed ampi spazi verdi con aree relax, per godersi in calma e tranquillità gli stupendi paesaggi della Maremma Toscana.

UNA STORIA DI GENERAZIONI DAL 1898

La storia della nostra Famiglia legata alla Cantina risale al 1886, anno in cui Giuseppe Scotto acquistò i suoi primi terreni in località Santa Potenziana nel comune di Monte Argentario a 300 metri s.l.m. vicino Porto Ercole. Giuseppe decise di impiantare lì le prime viti di uva Ansonica, facendo crescere un vigneto che ancora oggi, dopo ben cinque generazioni, la Famiglia coltiva. In quegli anni tutto, dalla viticultura, alla vendemmia e la vinificazione, erano processi manuali resi possibili dall’ausilio di asini muniti di bastio sui quali venivano agganciati i bigonci per il trasporto delle uve e del vino. In cantina per la vinificazione, si usavano vasche a cielo aperto con ammostamento alla sera e alla mattina; il vino veniva poi travasato con barili adagiati sull’imbottatoio, gli stessi usati poi per il trasporto con gli asini. Oggi come un tempo, il lavoro sul Monte Argentario si svolge a mano per il terreno scosceso, i muri a secco e la mancanza di strade. Le prime uve vennero vinificate da Giuseppe, detto “Il Moro”, e successivamente fu il figlio, Salvatore, detto “Tore del Moro”, che insieme ai suoi tre figli maschi ed una femmina, portò avanti l’attività fino al 1956. In quello stesso anno il figlio più grande, Nicola, andò ad abitare nell’attuale sede dell’Azienda, dove impiantò i nuovi vigneti. A causa del terreno non particolarmente adatto, dovette aspettare gli anni ‘60 per poterne avere altri in zona collinare dove iniziò a produrre Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia ed Ansonica. Questi vini erano destinati alla vendita dello sfuso, a privati, osterie, e bar; mentre le uve non vinificate venivano vendute nei mercati di Massa Carrara, La Spezia, Genova e Savona. Nel 1977 Luciano suo figlio, dette inizio alla modernizzazione dell’Azienda e, nel 1981, con l’aiuto di un enologo, iniziò la vendita del vino in bottiglia. I primi bianchi furono Fonteblanda e Regio Etrusco, mentre il rosso, Monte Argentario. In questi anni impiantò il Vermentino, e nel 1983, con la collaborazione di Marco Stefanini un esperto, introdusse la vinificazione in bianco e la fermentazione a temperatura controllata.

Arrivò così il Santa Lucia Ansonica, il Brigante Vermentino ed il Rosato Canapone da uve Sangiovese, e poco più tardi il rosso Lutoscolo. Fino alla fine degli anni ‘80 il rosso di Maremma non era molto apprezzato dal mercato, ma con gli anni ‘90 cominciò l’interesse per i rossi di un certo spessore, e nel 1993 arrivò Betto, prodotto con Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Montepulciano, con un affinamento in barrique per 12/14 mesi. Nel 1996, scommettendo sulla grande potenzialità del vino rosso maremmano, Luciano iniziò a produrre il vino D.O.C. Morellino di Scansano Tore del Moro, con uve Sangiovese in purezza, puntando anche sulla versione Riserva, vini ancora prodotti dall’Azienda. La passione del padre per il vino, ha attirato negli anni l’interesse del primo figlio Lorenzo, oggi enologo dell’azienda, il quale, dopo il diploma preso all’Istituto Tecnico Agrario di Grosseto, ha continuato gli studi presso l’Università di Firenze alla facoltà di Viticoltura ed enologia. Nel 2000 partecipa a Siena ad un tirocinio presso lo Studio di Enologia di Paolo Vagaggini, ed il frutto di questo lavoro è Losco, il suo primo vino da enologo; ma il vino migliore è sicuramente “SL” del 2004, con uve Cabernet Sauvignon in purezza e affinato in barriques per 14 mesi. Lorenzo è oggi il responsabile dell’Azienda, che gestisce insieme al fratello Luca. La crescita di Santa Lucia è sicuramente avvenuta con la nuova cantina inaugurata nel 2010 in località Collecchio, nel comune di Magliano in Toscana. Oltre all’azienda vitivinicola, i fratelli Scotto dirigono, con l’aiuto della madre Tosca, l’Agriturismo, aperto nel 1992, il secondo inaugurato in quegli anni nella Provincia di Grosseto. Un Agriturismo che offre ai propri ospiti 6 camere ed ampi spazi verdi con aree relax, per godersi in calma e tranquillità gli stupendi paesaggi della Maremma Toscana.